Antiacidi  

Gli antiacidi

Gli antiacidi contrastano i disturbi legati all’iperacidità gastrica, cioè alla produzione eccessiva di acido cloridrico. Danno quindi sollievo al bruciore e al dolore allo stomaco.

Le sostanze che contengono neutralizzano l’acido cloridrico, ma non agiscono sui meccanismi che ne regolano la secrezione, quindi non curano le...

Gli antiacidi

Gli antiacidi contrastano i disturbi legati all’iperacidità gastrica, cioè alla produzione eccessiva di acido cloridrico. Danno quindi sollievo al bruciore e al dolore allo stomaco.

Le sostanze che contengono neutralizzano l’acido cloridrico, ma non agiscono sui meccanismi che ne regolano la secrezione, quindi non curano le cause del disturbo.

Sono infatti farmaci da banco, cioè senza prescrizione medica, indicati per l’uso occasionale, per esempio dopo aver consumato pasti eccezionalmente abbondanti o alimenti particolarmente pesanti.

Quali sono le cause dell’iperacidità gastrica?

I principali fattori causali sono lo stress e le cattive abitudini alimentari, che peraltro vanno spesso di pari passo, unitamente al fumo e al consumo di alcol.

L’iperacidità, se persistente, può essere il campanello d’allarme di patologie come la gastrite, l’ulcera peptica e il reflusso gastroesofageo. All’origine possono esserci infezioni virali e batteriche, come quella da Helicobacter pylori, un batterio che altera la mucosa gastrica e il suo rivestimento protettivo. Un’altra possibile causa è l’abuso di medicinali. L’uso prolungato di FANS, in particolare, può arrivare a inibire la sintesi di alcune molecole protettive della mucosa gastrica, rendendola più vulnerabile all’azione dei succhi gastrici.

Farmaci antiacidi: quali sostanze contengono?

Le sostanze più usate contro l’iperacidità sono:

  • l’idrossido di alluminio e l’idrossido di magnesio, che hanno l’azione più duratura e che spesso vengono usati in combinazione per evitare alterazioni intestinali (il primo può provocare diarrea, il secondo stitichezza);

  • altri composti del magnesio;

  • il carbonato di calcio, con un’azione meno rapida ma effetti più duraturi del bicarbonato di sodio;

  • il bicarbonato di sodio, quello che ha l’azione più rapida ma con gli effetti meno duraturi.

In alcuni casi, l’azione delle sostanze antiacido può sviluppare anidride carbonica, provocando disturbi gastrointestinali come gonfiore addominale e flatulenza. Per questo, molti antiacidi sono associati al simeticone, che ne favorisce l’eliminazione.

Alcuni antiacidi contengono anche alginati, che formano un gel e quindi bloccano il reflusso del bolo alimentare, impedendo che risalga dallo stomaco verso l’esofago.

Nelle patologie dell’apparato gastro-enterico si somministrano invece farmaci specifici, in grado di ridurre o inibire la produzione di acido cloridrico.

Come si assumono gli antiacidi

Gli antiacidi sono commercializzati sotto forma di capsule, compresse (orosolubili, masticabili o effervescenti), granulato effervescente e soluzione orale.

Chiedi sempre consiglio al medico o al farmacista:

  • riguardo all’interazione con altri farmaci;

  • riguardo alla posologia, perché questa dipende dal farmaco.

Generalmente vanno assunti durante o dopo il pasto oppure la sera prima di coricarsi, comunque a distanza di 2-4 ore dagli altri farmaci.

Non vanno presi per periodi prolungati perché l’uso continuativo può anche aggravare il disturbo. In assenza di miglioramenti, va sempre consultato il medico.

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