Emorroidi, varici e capillari

Emorroidi e varici sono correlate a malfunzionamenti nella circolazione sanguigna. In più, sono disturbi che interessano un’ampia fetta della popolazione. Si calcola che il 50% degli adulti abbia sofferto almeno una volta di emorroidi e che il 35% presenti sintomi, di gravità variabile, legati alle vene varicose.

La malattia varicosa consiste nel gonfiore e nell’ingrossamento dei vasi sanguigni

Le vene varicose (o varici) si formano sugli arti inferiori e sui piedi per il malfunzionamento delle piccole valvole che si trovano all’interno delle vene e che, aprendosi e chiudendosi, permettono lo scorrimento del sangue in una sola direzione. Se le valvole non funzionano correttamente, a causa della perdita di elasticità delle pareti venose, il sangue, accumulandosi, causa il gonfiore e l’ingrossamento delle vene. Queste assumono anche uno sviluppo tortuoso e diventano di colore scuro, tra il blu e il viola.

Le varici causano dolore e pesantezza, gonfiori (specialmente a piedi e caviglie), ma anche bruciori, crampi muscolari specialmente notturni, oltre a secchezza cutanea e prurito localizzati. La sintomatologia è più acuta con il caldo e se si trascorre molto tempo in piedi. Le complicanze comprendono infezioni, ulcerazioni, emorragie e flebiti.

Oltre alla predisposizione genetica e alla familiarità, giocano un ruolo fondamentale anche il sesso (colpiscono di più le donne per l’effetto degli estrogeni sulle pareti venose), il sovrappeso (perché, aumentando la pressione sulle vene, obbliga le valvole a un maggior lavoro), l’età (per la perdita fisiologica di elasticità), la gravidanza e lo stare a lungo in piedi (per la riduzione della velocità di circolazione del sangue).

L’approccio terapeutico alle varici prevede che si debba:

- curare l’alimentazione e perdere peso quando necessario;

- svolgere regolarmente attività fisica e camminare ogni giorno per una mezz’ora;

- non stare in piedi o seduti troppo a lungo;

- tenere le gambe sollevate durante il sonno;

- indossare delle calze a compressione.

La terapia farmacologica può prevedere:

- principi attivi flebotonici (cioè che aumentano l’elasticità della parete venosa e riducono il gonfiore e l’appesantimento degli arti inferiori) come la diosmina (Daflon, Venumrest, Alvenex, Arvenum e Zeflavon compresse rivestite; Venosmine sospensione orale, Zeflavon), l’oxerutina e la troxerutina (Venoruton compresse, polvere e gel, Venolen pomata);

- principi attivi anticoagulanti come il sulfopoliglicano (Hirudoid gel e crema) e l’eparansolfato sale sodico (Hermovasal crema, Clarema crema);

- principi attivi che sciolgono gli accumuli di fibrina (una proteina che contribuisce a formare coaguli nel sangue) come il pentosano polisolfoestere (Fibrase capsule e fiale).

Alcuni vegetali hanno un’azione positiva sulle vene varicose o più in generale sulla circolazione sanguigna, per la loro azione protettiva, antiedemigena e decongestionante, come l’ippocastano (Essavel gel, Flebostasin capsule), la centella asiatica (Centellase compresse) e il mirtillo nero (Tegens capsule e granulato), alla base anche di molti preparati per il benessere delle gambe.

Le emorroidi sono vene simili alle vene varicose

Le emorroidi sono un’infiammazione delle vene dell’ultima parte dell’intestino, che diventano come delle vene varicose e formano protuberanze anche dolorose. Possono essere interne, quando si formano dentro il retto e, se ne fuoriescono, si dicono prolassate, oppure esterne, quando si formano nella mucosa perianale.

L’insorgenza può dipendere da diversi fattori, tra i quali l’obesità, la dieta squilibrata o povera di fibre, gli sforzi durante l’evacuazione, la gravidanza per la maggiore pressione addominale, la stitichezza e la diarrea ricorrente (anche a causa dell’abuso di lassativi), la sedentarietà, l’alcol e il fumo. A volte, le emorroidi sono asintomatiche. Il più delle volte si manifestano con prurito, irritazione e gonfiore perianale, dolore, sanguinamento e formazione di noduli nella zona perianale. Dolore e prurito intensi possono segnalare la presenza di un coagulo nella vena emorroidaria (emorroide trombizzata).

La terapia dipende dalla gravità del disturbo e spesso prevede il ricorso a interventi ambulatoriali (come la legatura) o alla chirurgia. Sicuramente è necessario intervenire sulla dieta e curare l’igiene personale, utilizzando acqua tiepida e saponi specifici a pH acido. La terapia farmacologica, su indicazione del medico, può prevedere anestetici locali (come la benzocaina, la lidocaina, la chetocaina, la cincocaina e la tetracaina, quest’ultima alla base di Ruscoroid crema) e antinfiammatori steroidei (come l’idrocortisone acetato, il fluocinolone e il fluocortolone) o una combinazione di entrambi, come in: Proctolyn crema rettale e supposte (fluocinolone e chetocaina), Proctosedyl crema rettale e supposte e Proctosoll crema rettale (idrocortisone acetato e benzocaina), Ultraproct unguento e supposte (fluocortolone e cincocaina), Emorrin crema rettale (idrocortisone acetato e lidocaina), Doloproct crema rettale (fluocortolone e lidocaina).

Anche gli estratti di Saccharomyces cerevisiae (Preparazione H unguento e supposte), accelerando il rinnovamento tissutale, possono favorire la guarigione delle emorroidi non complicate.

Risultano efficaci anche alcune piante, che esercitano un’azione vasocostrittrice, come il rusco (Ruscoroid crema è formulata con ruscogenina e tetracaina) e il cipresso, antinfiammatoria come l’amamelide, cicatrizzante e disinfettante come l’iperico. È d’aiuto anche l’applicazione locale di creme emollienti e rinfrescanti.

In assenza di miglioramenti è bene chiedere consiglio al medico.