Organoterapia  

Organoterapia

L’organoterapia è una medicina alternativa che cura i disturbi a carico di un organo, di una ghiandola o di un tessuto attraverso un suo derivato diluito e dinamizzato. Questo secondo il padre dell’omeopatia, il medico tedesco Samuel Hahnemann. Per questo, l’organoterapia non va confusa con l’opoterapia: la prima è una terapia di stimolazione e i preparati vengono somministrati in dosi infinitesimali, la seconda è una terapia di sostituzione basata sulla somministrazione in dosi ponderali. A livello normativo, invece, l’organoterapia è considerata una branca dell’omeopatia.

L’organoterapia moderna nasce nell’Ottocento

Il principio alla base dell’organoterapia era già alla base di alcune pratiche messe in atto già nell’antichità, per esempio per recuperare le fertilità maschile. Ma l’organoterapia moderna nasce in Germania a metà dell’Ottocento. Il pioniere fu il medico tedesco Herrmann, con i suoi estratti prima di fegato di volpe e poi di topo, seguito dal suo conterraneo Gross. Altri contributi fondamentali vennero poi dalla Francia con i medici Flasschoen, Nebel, Bergéret, Bernoville, Martiny e Tétau.

L’organo agisce sull’organo

Alla base dell’organoterapia vi è il principio secondo il quale l’organo agisce sull’organo. Un organo malato genera autoanticorpi che attaccano la sua parte ancora sana, alimentando così la malattia. Poiché l’organo malato è sensibile al suo omologo sano, se somministriamo a dosi ridottissime un estratto di questo organo sano, rompiamo il legame tra l’organo malato e gli autoanticorpi. In pratica, il preparato organoterapico agisce da antigene contro gli autoanticorpi e interrompe il circolo vizioso alla base della patologia, ripristinando il normale equilibrio.

L’azione del preparato dipende dal dosaggio

Un secondo principio dell’organoterapia è l’attività trifasica del rimedio organoterapico. I preparati organoterapici vengono diluiti e dinamizzati secondo la tecnica hahnemanniana e il dosaggio finale viene espresso in centesimali hahnemanniana (CH). In base al dosaggio finale, il rimedio può avere un’azione stimolante (4-5 CH), un’azione regolatrice (7 CH) o un’azione inibente (9 CH).

L’organoterapia è una terapia olistica

Le applicazioni dell’organoterapia sono diverse. Oggi viene praticata nella sua qualità di terapia olistica, generalmente in associazione con altri farmaci e rimedi di altre medicine alternative, come la litoterapia e la gemmoterapia. È utilizzata soprattutto in geriatria, per trattare malattie croniche e degenerative, disfunzioni o insufficienze funzionali organiche, come le alterazioni del metabolismo di lipidi, glucidi, proteine e minerali, i disturbi funzionali del fegato, del pancreas o di altre ghiandole, oppure inerenti alla formazione dei globuli rossi. 

I rimedi organoterapici sono diluiti e dinamizzati

I rimedi organoterapici vengono estratti oggi da tessuti diversi (vene, midollo osseo, dischi lombari, ipotalamo, mucosa gastrica, tiroide) di suini e montoni con una tecnica chiamata micro-liofilizzazione. Dopo essere stati sottoposti a diluizione e dinamizzazione, si presentano generalmente in forma di fiale o supposte. Affinché la somministrazione sia possibile, è fondamentale che gli antigeni del donatore e del destinatario della terapia siano compatibili.